Questo Natale dona voce a chi pensava di non averne più
Perché è importante
Quando la malattia arriva in giovane etĆ , lascia silenzi profondi e la paura di non appartenere più a nulla. In redazione, quei silenzi si trasformano in articoli, interviste, poesie. Ogni copia stampata ĆØ un atto di fiducia: significa dire a un ragazzo ātu conti, la tua voce valeā.
Il Bullone ĆØ nato nel dicembre 2015 come progetto speciale con alcuni giornalisti del Corriere della Sera. Oggi ĆØ la testata mensile di Fondazione Bullone, completamente ideata, scritta e gestita da ragazzi e ragazze che hanno vissuto la malattia, supportati da giornalisti volontari e dallo staff di Fondazione Bullone. Il Bullone ĆØ una vera redazione. Ā Un luogo in cui iĀ giovani sono dei veri e propri autori, cronisti, redattori e podcaster, non pazienti. Scrivono di diritti, ambiente, futuro. E lo fanno con ironia, talento e profonditĆ .
Quando ho visto il mio nome sulla prima pagina, ho capito che non ero più solo un paziente. Avevo qualcosa da dire. E qualcuno disposto ad ascoltare.ā ā Sara, 19 anni
Ad oggi, grazie a chi ha giĆ donato,Ā abbiamo potuto:
100 giovani coinvolti in laboratori di giornalismo, grafica, video e podcast.
10 workshop formativi con giornalisti, artisti e filosofi.
84 giovani insigniti del titolo di pubblicisti ad honorem.
3.000 lettori mensili del giornale Il Bullone.
Questo Natale, scegli un dono che resta
Il Bullone mi ha aiutato ad andare oltre la malattia, considerandola parte integrante della persona che sono adesso; mi ha dato la possibilitĆ di rivivere i momenti della malattia, rielaborandoli e facendo esperienze, come facciamo noi giornalisti sociali di Fondazione Bullone, maneggiando parole con cura, proprio partendo dal mio percorso, per arrivare alle storie degli altri.ā ā Debora, XX anni
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